Bottiglie, imballaggi, reti da pesca, sacchetti, fazzoletti, l’80% dell'inquinamento del mare è dovuto alla plastica abbandonata. Si calcola, infatti, che finiscono nei nostri mari dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica ogni anno.
Quando un oggetto viene buttato in mare non è possibile valutare i tempi di smaltimento, che possono variare dai 3 mesi per il cartone di latte ai 450 anni per un pannolino o per le bottiglie di plastica. La forza delle correnti continue e delle mareggiate contribuiscono a creare enormi concentrazioni di rifiuti nel mare, chiamate “isole di plastica” o “Garbage Patch”.
Queste isole sono formate da rifiuti di varie grandezze che non si estendono solo in superficie, ma anche in profondità. Nel mondo le isole di plastica che hanno raggiunto una dimensione importante sono ben 6 tra cui l’Artic Garbage Patch, l’Indian Ocean Garbage Patch, la North Atlantic Garbage Patch, la South Pacific Garbage Patch e sul podio troviamo la Great Pacific Garbage Patch, nota anche con il nome di “Pacific Trash Vortex” con una superficie che va dai 700 mila km2 fino ai 10 milioni di km2, in altre parole paragonabile alla Penisola Iberica o agli Stati Uniti.
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, le isole dei rifiuti stanno crescendo molto in fretta, alimentate da circa una tonnellata di rifiuti al giorno.
Questo non è un problema isolato ma riguarda tutti noi. Cosa possiamo fare, quindi, per impedire l’avanzamento dei rifiuti? Ecco alcuni consigli per ridurre l’impatto ambientale sui mari:
- Ridurre le emissioni di CO2 con delle piccole azioni: andare al lavoro in bici o a piedi. I nostri mari, infatti, assorbono circa il 25% delle emissioni di CO2 che danneggiano molto ogni specie marina rendendo l’acqua più acida.
- Non gettare per terra i mozziconi di sigaretta poiché, oltre ad essere un’azione dannosa per la salute, sono composti da un materiale altamente inquinante per gli esseri viventi del mare e degli oceani.
- Non versare liquidi in mare come bevande o creme solari. Molto spesso accade di passare delle belle giornate sulla spiaggia e di gettare diversi liquidi in mare ma dimentichiamo che questo tipo di azioni danneggiano le acque e i suoi abitanti.
- Butta la spazzatura negli appositi contenitori soprattutto quando sei fuori casa.
- Limita l’inquinamento idrico casalingo: tutto ciò che viene riversato negli scarichi domestici finisce nel mare, compresi i residui di detersivo.
- Riduci l’uso di plastica monouso: ci sono molti materiali riciclabili e compostabili con i quali vengono realizzati bicchieri, stoviglie e tanti altri utensili monouso che risultano essere completamente biodegradabili come i prodotti Gradisco.
Comincia subito il tuo cambiamento utilizzando prodotti compostabili e biodegradabili per salvaguardare il mare e gli oceani.